tenuta dal Prof. Maurizio Pagotto, Università di Strasburgo
Il design italiano affonda le proprie radici nell’Italia settentrionale, in particolar modo a Milano, grazie alla rivista “DOMUS”, concepita al fine di educare la nuova borghesia industriale sino ad allora orientata ai gusti e agli stili della nobiltà. I richiami ad uno stile “nazionale” vennero attinti all’interno delle correnti artistiche e letterarie, quali il futurismo e la metafisica che simboleggiavano al meglio l’immagine di “rivoluzione” e di rinnovamento del paese che il fascismo voleva donare di se stesso. Successivamente alla guerra, l’abitudine a fare con poco ed il rifiuto a far riferimento alla storia ma con modelli sviluppati prima del conflitto, costituiranno gli elementi alla base del “design made in Italy”, che sarà uno dei fattori di successo del fenomeno di industrializzazione del paese, nonché del “miracolo italiano”.
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Maurizio Pagotto è architetto, nonché Professore associato presso la Facoltà di Arti Visive – Design dell’Università di Strasburgo.
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