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Conferenza “Matilde di Canossa 1046-1115” tenuta da Pierre RACINE, storico, professore emerito UdS

In occasione del 9° Centenario della morte di Matilde di Canossa

La Contessa Matilde di Canossa era l’erede di una grande famiglia aristocratica del Regno d’Italia, originaria di Lucca, in Toscana. Secondo la legge longobarda, la famiglia era in un certo qual modo il simbolo delle famiglie lombarde, che invocavano un’origine longobarda in seno al Regno d’Italia, erede di quel longobardo, conquistato dai Franchi nel 774. Gli eredi di Carlo Magno hanno mantenuto questa autonomia, ma si sono scontrati nella corsa al trono. Nel fondare un nuovo impero, erede dell’Impero Carolingio nel 962, gli Ottomani garantiscono l’autonomia del Regno in seno all’impero. La famiglia dei Canossa sapeva distinguersi per le sue maniere eleganti in un’epoca turbata dalle dispute dinastiche.I Canossa traevano il loro  nome e il loro titolo dal nome del castello che gli apparteneva, situato nelle colline appenniniche, ad una ventina di chilometri a nord-ovest di Reggio Emilia, a circa 900 m di altitudine. Il castello era parte di una catena di fortezze feudali a nord e a sud della Pianura del Po, acquisite dagli antenati di Matilde, che permisero loro di vedere riconosciuto il proprio potere, come sostegno ai sovrani, in una zona che si estendeva dalle Prealpi alla Toscana. Il castello di Canossa deve la sua nomea all’incontro che ebbe luogo nel gennaio 1077 tra Papa Gregorio VII e il sovrano germanico Enrico IV, venuto ad implorare il perdono durante la Lotta per le Investiture.
Matilde é conosciuta soprattutto per l’appoggio che ha dato ai papi riformatori nel conflitto con gli imperi germanici. Il suo biografo, il monaco benedettino Donizone, ha raccontato la vita difficile e le lotte che ella ha dovuto sostenere in Italia alla vigilia della nascita delle autonomie comunali, per mantenere il potere in seno al suo principato. I suoi due matrimoni con Goffredo il Gobbo, duca di Lorena e poi con Guelfo di Baviera, si sono rivelati dei fallimenti : la contessa non ha potuto avere un erede. I suoi due testamenti, uno in favore del Papa, l’altro dell’imperatore, sono stati la base di dispute tra Papi e Imperatori fino al 1250.
Si deve a Matilde, circondata da un brillante circolo di intellettuali, la nascita di importanti opere letterarie, e, soprattutto, il sostegno ai giuristi della scuola di diritto che hanno fatto rinascere il diritto romano e che ha dato vita all’Università di Bologna. Sarà lei ad incoraggiare la creazione di monasteri, legati alla congregazione cluniacense (di Cluny). Non si oppose al fermento politico, dal quale dovevano poi sorgere i Comuni nel nord dell’Italia (Mantova, Reggio Emilia, Ferrara). Sepolta nel Monastero di San Benedetto Po, la sua salma venne trasferita nel 1623 nella Basilica di San Pietro a Roma dove la sua tomba fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini. (trad. del testo di Pierre RACINE)

Nel corso della serata, verrà consegnato al Prof. Racine il ‘Premio della Scola Federiciana’ per aver sostenuto, a livello internazionale, le origini federiciane della lingua italiana. Il Premio ha, infatti, lo scopo precipuo di promuovere la lingua italiana e le sue origini siculo-calabro-salentine. E’ gestito dalla Kha’risma Cineproduzioni con il contributo della Regione Puglia e la collaborazione della Presidenza del Consiglio Comunale di Lecce e della Fondazione Citta’ del Libro di Campi Salentina. Grazie a questa inizativa, supportata anche dall’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo, Lecce e’ stata inserita nel circuito europeo delle manifestazioni federiciane.

Ingresso libero nel limite dei posti disponibili.
Prenotazioni : resa.iicstrasburgo@esteri.it – tel. 0388455400