Testo : Cristiano NOCERA – Direzione musicale : Johanne MAITRE – Mise en espace : Cristiano NOCERA e Marie Salomé IFFRIG
Con Cristiano Nocera, voce narrante
Johanne Maitre, oboe e flauti
Elodie Peudepièce, violone
Benjamin Chenier, violino barocco
Marc Meisel, clavicembalo
Il testo Johann Sebastian Bach è il padre incontestato della musica occidentale. Non è più un uomo, è un monumento. Eppure in vita, per quanto apprezzato, rimase un musicista tra gli altri e faticò parecchio per guadagnare il proprio spazio. Con JSB vogliamo rompere il freddo marmo monumentale per ritrovare l’uomo in carne ed ossa. Il bambino che rimane orfano e viene preso in carico dal fratello maggiore. L’adolescente che marcia per 400 km per potersi guadagnare un’istruzione. Il vorace giovinetto che tutto ascolta, tutto legge, tutto apprende. E poi il giovane virtuosissimo organista, l’innamoramento, il matrimonio, i figli, la prigionia…La vita di Bach è un romanzo d’avventura e la sua ineguagliabile musica assume nuovi significati quando impariamo a conoscere chi la ha scritta. Con la ricostruzione teatrale dei primi 35 anni di vita di Bach. E con una prassi esecutiva della sua musica filologica ed appassionata. Lavoro Nero Teatro delinea i contorni di un’artista dal carattere forte e appassionato, un’artista che non molla mai e che sempre è costretto a combattere. Di un artista che ci assomiglia, insomma. Noi COME BACH
Note musicali
Bisogna difendere Bach dai suoi ammiratori. (T.W. Adorno) Per lo spettacolo JSB-Come Bach abbiamo scelto un ensemble musicale minimo, in termini funzionali : uno strumento melodico (flauto dolce/oboe), uno strumento basso (violoncello), e uno strumento armonico (clavicembalo). Dopo aver riservato un posto d’onore ai pezzi originali per questo tipo di formazione (partita, suite, preludio per strumento solo, sonata per flauto), affidarsi all’arrangiamento è stata l’unica soluzione che ci permettesse d’offrire una visione quanto più globale sia possibile dell’opera di Bach… anche se non abbiamo l’organo da chiesa, né l’orchestra, né i cantanti, né il coro ! Il percorso è stato davvero piacevole: rubare una sonata all’organo da chiesa e affidarla all’oboe, dare una voce al clavicembalo piuttosto che ad un’altro flauto, oltraggiare il violino spogliandolo del suo assolo ! Bach stesso, all’epoca, non si è mai rifiutato di riciclare il proprio materiale musicale: facendogli cambiare forma, riadattandolo in funzione di nuove formazioni musicali, sostituendo al testo profano delle parole sacre, seguendo i propri bisogni al di là di qualsiasi mistificazione della sua musica. JSB va al cuore dell’opera di Bach trasportando la musica del compositore al di là della fredda rigidità che ha ereditato a torto e a forza di malintesi. Anche Johann Sebastian, dall’alto del suo genio, ha avuto la preoccupazione, umile e molto umana, di “fare con quello che c’è”. Molto più di quanto non siamo portati a credere. E di “quello che c’era” lui ne ha fatto di tutto! Johanne Maitre
www.lavoroneroteatro.comIngresso libero nel limite delle disponibilità. Prenotazioni : resa.iicstrasburgo@esteri.it